Come ogni quarto giovedì di novembre, anche quest’anno negli Stati Uniti si festeggerà il Thanksgiving. Per la precisione, il trecentonovantacinquesimo da quando, nel 1621, i padri pellegrini si riunirono per ringraziare il Signore del primo buon raccolto. In America il giorno del ringraziamento è un momento di condivisione nato con lo scopo di ringraziare per quello che si ha, nel quale le famiglie si riuniscono per consumare il tradizionale pasto: crostate di zucca, composta di mirtilli rossi, fagiolini con le mandorle, stufato di patate dolci e… L’immancabile tacchino ripieno.
Tacchino: come si dice in altre lingue?
A proposito di tacchino, proponiamo una digressione linguistica che evidenzia una curiosità: il termine utilizzato per questo animale, infatti, in alcuni casi richiama nazioni e culture diverse da quelle d’appartenenza. In inglese, per esempio, tacchino è “turkey“, una parola che significa anche Turchia, dove la parola per tacchino è “hindi“, Indiano. In francese invece, tacchino è “dinde”, abbreviazione di “coq d’Inde” (gallo d’india), mentre in portoghese è “Peru” (Uccello del Perù).
Qualcosa sta cambiando…Vegan Thanksgiving
L’immagine che associamo al Thanksgiving è indubbiamente quella del tradizionale tacchino ripieno. Nonostante il “Turkey Pardon”, pratica in cui il presidente degli Stati Uniti grazia un tacchino donandolo a una fattoria dove vivrà insieme agli altri tacchini “perdonati”, ogni anno in America vengono uccisi oltre 45 milioni di tacchini. Ma qualcosa sta cambiando e le alternative cruelty-free stanno prendendo sempre più piede.
Nel suo libro “Se Niente Importa” (titolo originale Eating Animals) Jonatan Safran Foer sostiene che “il cibo è soprattutto cultura, memoria, storia, personale e collettiva”. Poi, riferendosi al Thanksgiving, lancia una provocazione che concepisce una nuova forma di cena del Ringraziamento, in cui al centro non c’è più il tacchino ma ci sono amici e parenti, odori e suoni. Insomma, un modo di manifestare la nostra gratitudine in maniera diversa, non dissacratoria e forse anche più sentita.
Quindi, perché non pensare a un’alternativa vegan e lasciare tacchini liberi di razzolare in tranquillità? Ne abbiamo scelta una da leccarsi i baffi: un delizioso polpettone in crosta farcito di lenticchie. Ecco la ricetta!
Polpettone di Lenticchie in crosta
Ricetta Vegan
Ingredienti: per 4 persone
Tempo di preparazione: un’ora ca.
Difficoltà: media
Per la pasta:
250 gr di farina semintegrale
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
1 pizzico di sale
10 gr di lievito
acqua q.b. per impastare
Per il ripieno:
300 gr di lenticchie cotte
1 cipolla media
2 carote
1 gambo di sedano
100 gr di funghi champignon
2 patate medie (oppure 1 grande)
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di lievito secco per uso alimentare
½ cucchiaino di pepe nero
½ cucchiaino di timo o santoreggia
2 cucchiai circa di pangrattato
sale e olio q.b.
Il procedimento
In una ciotola porre la farina con un pizzico di sale e formare il buco. Inserire al centro l’olio e mescolare delicatamente con dell’acqua a temperatura ambiente. Aggiungere il lievito precedentemente sciolto in acqua tiepida. Lavorare l’impasto fino a renderlo una palla uniforme, coprirlo con un canovaccio e lasciarlo riposare per qualche minuto.
In una terrina schiacciare con la forchetta le lenticchie cotte e amalgamarle alle patate lessate. Tritare la cipolla e farla imbiondire qualche minuto in padella con olio e un pizzico di sale. Aggiungere le carote e il sedano tritati, coprire e lasciar cuocere a fiamma bassa. Dopo circa 10 minuti, aggiungere i funghi champignon precedentemente affettati. Non appena i funghi saranno cotti e la loro acqua di cottura sarà evaporata, spegnere e condire con olio, sale e pepe. Aggiungere le verdure cotte all’impasto di lenticchie e amalgamare bene. Inserire lo spicchio d’aglio tritato e le erbe aromatiche, quindi il lievito secco e circa 2 cucchiai di pangrattato per rendere l’impasto più solido.
Nel frattempo, preriscaldare il forno a 200° e ungere una teglia antiaderente a forma di ciambella.
Stendere la pasta su un foglio di carta forno e ottenere una forma rettangolare. Mantenere l’impasto steso a uno spessore di circa 3-4 millimetri. Riempire solo il centro della pasta stesa con l’impasto a base di lenticchie, cercando di ottenere un polpettone compatto. Lasciare circa 4-5 cm di pasta su entrambi i lati in modo da poter poi avvolgere il polpettone.
Con una rotella tagliapasta, ricavare losanghe laterali in direzione obliqua. Mettere da parte poca pasta e ricavare piccole foglioline a decoro incidendo l’impasto con un coltello a punta. Chiudere il polpettone alternando le losanghe con un movimento ascendente, in modo che rimanga visibile l’interno. Bagnare le estremità e trasferire il polpettone nella forma a ciambella, eliminando la carta forno e sigillando la pasta nel punto di congiunzione. Decorare con le foglioline e lucidare con olio tutta la superficie.
Cuocere in forno ventilato per 30 minuti circa finchè la crosta sarà dorata.
Servire tiepido.
I consigli della cuoca
- È importante utilizzare una teglia dalla forma a ciambella stretta e alta, così da ottenere un miglior risultato estetico.
- Se vi spaventa trasferire l’impasto nella teglia formato ciambella, lasciate il polpettone in forma di strudel e cuocetelo sulla carta forno in una teglia rettangolare: sarà ugualmente un piacere per gli occhi oltre che per il palato!
- Se avete poco tempo, potete realizzare la stessa ricetta con pasta sfoglia o briseé già pronta (controllate che sia vegan!): in questo modo i tempi di preparazione saranno dimezzati!
E voi? Di cosa siete grati? Have a great Vegan Thanksgiving day!