Il packed lunch o pranzo da asporto, è un’ottima soluzione per i freelance e per i lavoratori costretti a rimanere fuori casa tutto il giorno. Si tratta di una ricetta veloce, rigorosamente preparata in casa, che permette di evitare il consumo di quei cibi artefatti, poveri di nutrienti e molto calorici, che di solito si trovano nei ristobar o fast food.
Prima di scoprire regole e ricette utili per un pranzo da asporto sano e gustoso, rispolveriamo un po’ di inglese ricordando le origini, le usanze anglossassoni e alcune espressioni tipiche legate a questo pasto.
Etimologia
Alcune fonti fanno risalire il termine lunch a nuncheon, antica parola Anglosassone riferita a uno snack veloce tra i pasti in uso verso la fine del 17’ secolo. Altre, invece, lo reputano un derivato di nuch, termine in uso tra il 16’ e 17’ secolo per indicare un grande pezzo di pane. Considerato che il tempo medio dedicato oggi al pranzo è di circa 15 minuti, direi che l’antico significato di questa parola è più che attuale e appropriato!
Il packed lunch nel Regno Unito
Nel Regno Unito studenti e lavoratori solitamente pranzano tra le 12 e le 14 con un packed lunch (pranzo da asporto) composto da un sandwich (panino, tramezzino) conosciuto anche come butty o sarnie in alcune zone, un pacchetto di crisps (patatine), un frutto e una bevanda. Il tutto contenuto in un plastic container (recipiente di plastica). Non avete voglia di sandwich? Nessun problema, le alternative non mancano: potete optare per un delizioso wrap (piadina farcita), un gustoso roll (involtino ripieno), una classica soup (minestra) o una stravagante salad (insalata).
Un po’ di slang sul cibo
Per dire che siete hungry (affamati) potete usare espressioni come I’m famished o I’m starving (ho una fame da lupi) o I could eat a horse (potrei mangiare un cavallo). Se avete poco appetito potete invece dire I feel a bit peckish (ho un piccolo languorino).
Se il vostro cibo è particolarmente yummy/scrummy/delish (buono, delizioso) potreste aver voglia di chow down (buttare giù con l’imbuto), tuck in (fare una scorpacciata) o dig in (avventarsi sul cibo). Ma se siete in compagnia, evitate di guzzle (trangugiare), gobble (ingozzarvi) o scoff (divorare)!
Per riferirvi al cibo in modo informale potete usare parole come grub e nosh; per un approfondimento a riguardo rimandiamo al post 35 parole inglesi per parlare di cibo.
Infine, quello che in inglese polite (educato) è I’m full (sono sazio), in slang diventa I’m stuffed.
Dalla teoria alla pratica: i consigli di Stefania
Come dicevamo in apertura, il pranzo da asporto o packed lunch, è un’ottima soluzione per i freelance e per i lavoratori costretti a rimanere fuori casa tutto il giorno. Consiste in una ricetta veloce, rigorosamente preparata in casa, che ci permette di evitare il consumo di cibi poveri di nutrienti e molto calorici, che si trovano solitamente nei ristobar o fast food.
Alla base di un buon pranzetto vegan da asporto sta una norma semplice ma fondamentale: acquistare ingredienti biologici. Non dimenticate, infatti, che i cibi introdotti nel vostro corpo ogni giorno devono essere vitali, privi di pesticidi e additivi chimici che possono depositarsi nei tessuti e, alla lunga, procurare malattie.
Il passo successivo consiste in un suggerimento: pianificare in anticipo i vostri pasti, un gesto che vi aiuterà a risparmiare tempo, a scegliere gli ingredienti giusti nel fare la spesa, a prevedere l’utilizzo di alcune preparazioni base per il vostro lunch box. Ingredienti come legumi o cereali precotti, per esempio, possono diventare veg-burger o fornire lo spunto per le ricette dei giorni a seguire, mentre riso o miglio già cotti possono trasformarsi in saporiti sformati con l’aggiunta di verdure. Niente di difficile: basta un po’ d’ingegno e fantasia!
Anche la scelta del contenitore ha la sua importanza per un pranzo da asporto. In estate largo ai classici “tupperware”, contenitori in plastica per conservare cibi crudi o precotti; mentre in inverno potrete utilizzare piccoli portavivande termici, in grado di mantenere il calore della pietanza scaldata al mattino. Un caso, quest’ultimo, che renderà una coccola anche la più veloce pausa pranzo invernale!