La Certosa di Calci: il luogo del cuore da salvaguardare
L’appuntamento periodico con la rubrica “Just my secret Tuscany”, questa volta, assume un taglio leggermente diverso da quello che contraddistingue i suoi post: oggi non vi proporrò un vero e proprio itinerario per le terre di Toscana, né un percorso che si snodi in una zona o città della mia regione. Oggi basta un solo luogo: la Certosa di Calci. Un luogo del cuore.
Non a caso mi esprimo in tali termini, perché, per parlarvene, prendo spunto dall’iniziativa promossa dal FAI in collaborazione con Intesa Sanpaolo e giunta quest’anno alla sua settima edizione. Si tratta di un vero e proprio censimento nazionale riguardante non le persone fisiche bensì le tante bellezze italiane in pericolo. Il nome del progetto è, per l’appunto, “I Luoghi del Cuore” e prevede il coinvolgimento attivo dei cittadini nella segnalazione di monumenti e siti d’interesse storico-artistico o naturalistico al fine di valorizzarli e proteggerli da incuria e degrado. Un voto in nome della bellezza e della salvaguardia del territorio, quindi, che tutti possono esprimere indipendentemente dalla fascia d’età e dalla nazione d’appartenenza: l’importante è individuare il proprio luogo del cuore, ovvero quello al quale si è emotivamente più legati, e votarlo qui con un semplice click.
Il censimento 2014 è partito il 13 maggio scorso e da quella data la Certosa di Calci è stata oggetto di quasi trentamila segnalazioni, piazzandosi al primo posto fra “I Luoghi del cuore” e distanziando di oltre quindicimila voti il Convento dei Frati Cappuccini di Monterosso al Mare: un risultato indicativo tanto della rilevanza storica e architettonica del capolavoro barocco alle porte di Pisa, quanto del suo grado di dissesto. Anni di mancati finanziamenti statali da destinare al mantenimento e alla ristrutturazione delle coperture della Certosa, infatti, hanno favorito l’infiltrazione d’umidità. Il ripetersi di acquazzoni e nubifragi nella zona, poi, ha fatto il resto, contribuendo al sollevamento di pellicole affrescate e al rigonfiamento di numerosi intonaci. Il rischio conservativo è grave, e si concentra nella zona della Cappella del Rosario, mettendo a repentaglio l’opera pittorica realizzata nel 1792 dal livornese Giuseppe Maria Terreni, la sua eleganza compositiva, le sue delicate cromie, i suoi stilemi neoclassici.
Dato che qui si parla di quei luoghi che nei ricordi assumono un valore speciale in relazione a un particolare vissuto o a una determinata emozione, il mio personalissimo ricordo della Certosa di Calci risale agli anni delle scuole medie, per la precisione a una gita di classe. Scommetto di avere ancora delle foto di quel giorno in qualche vecchio album… Ma anche senza ricorrere a quelle immagini, mi posso rivedere con qualche chilo di troppo, i jeans sdruciti, i brufoli e la cotta per un ragazzino che non mi filava minimamente… Aneddotica adolescenziale a parte, di quel giorno ho ancora in mente la natura e i colori della valle che avvolge la Certosa di Calci, come la sontuosità della residenza barocca che nel settecento trasformò i contorni e la costruzione del monastero certosino fondato nel 1366. Non solo, da appassionata di animali quali sono sempre stata, ricordo bene anche la visita al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa che qui ha trovato sede a partire dal 1986: un viaggio fra reperti di zoologia, fossili e minerali, che occupa oltre quattromila metri quadri di sale e gallerie della Certosa, e che vede come punti di particolare interesse la “Galleria dei cetacei” e il settore dedicato alla Paleontologia.
Tutt’oggi il Museo offre, oltre alla visita libera, la possibilità di organizzare visite guidate e molte attività educative per le scuole di ogni ordine e grado, e sono certa che anche per gli studenti del 2014 passare una giornata all’interno del complesso della Certosa di Calci possa rappresentare un’opportunità formativa unica in quanto capace di spaziare dall’ambito didattico-scientifico, a quello naturalistico, a quello storico-artistico. E sono proprio situazioni come queste, che nel vissuto dei giorni di scuola si mischiano e si fondono con particolari della quotidianità, a dare spessore ai ricordi e a caricare l’essenza stessa dei luoghi di emozioni. Sono proprio situazioni come queste che possono identificare un luogo come quello del cuore.
Per chi non avesse ancora avuto modo di visitare la Certosa di Calci, l’autunno rappresenta la stagione ideale per vederla circondata da una natura che muta tingendosi di meravigliosi colori. Per questo, vi segnalo la Settimana della Cultura in Toscana che si terrà fra il 9 e il 19 ottobre e che vedrà, fra i vari eventi in programma, la partecipazione del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, con la possibilità di visitarne le esposizioni permanenti nelle domeniche del 12 e del 19 ottobre.
E se nel frattempo la Certosa di Calci resta stabile al primo posto della preziosa iniziativa “I Luoghi del Cuore” promossa dal FAI, c’è ancora tempo fino al 30 novembre prossimo per esprimersi in favore della tutela di uno dei monasteri certosini più importanti d’Italia o di uno dei tanti altri luoghi del cuore da non dimenticare. Che aspettate? Basta un click, ma un click sinonimo di un voto in nome della ricchezza e della biodiversità del nostro territorio, nonché della sua indispensabile tutela.